Andris Piebalgs, il commissario europeo per lo sviluppo, ha partecipato al lancio dell’iniziativa Economia del degrado del suolo (ELD) tenutasi ieri a New York. L’evento, voluto e sostenuto dalle Nazioni Unite, si è svolto inerentemente al tema della linea d’azione da attuare per affrontare il degrado del territorio e la desertificazione.
Il progetto si presenta quindi come una valutazione globale sul degrado del territorio che individua sia i costi del non riuscire a prevenire un ulteriore degrado del territorio sia i benefici economici che si otterrebbero proteggendolo con mirate e giuste politiche economiche. Come ha espresso Andris Piebalgs : “La degradazione del suolo è un grave problema globale, che ha un impatto significativo sulla sicurezza alimentare, i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità. Spero che con questo studio si trovi una vasta coalizione di partner per dare una spinta ulteriore a queste tematiche”.
Janez Potočnik, commissario per l’ambiente, ha poi aggiunto che: “Tendiamo a dare per scontato il terreno. Ma il suolo rappresenta una risorsa non rinnovabile e effettivamente potrebbe esaurirsi o diventare povero, se non ci prendiamo cura di esso. Siamo tutti colpiti dal degrado del territorio, direttamente.. o indirettamente, ma non abbiamo idea dei costi effettivi, per questo tale iniziativa e’ molto apprezzata “.
Il problema della degradazione del territorio riguarda ovviamente tutto il globo terrestre. Ogni anno la percentuale di terreni soggetti a desertificazione e degrado del suolo aumenta a dismisura. Molti sono i fattori che influiscono su questa tendenza negativa e su cui potrebbero e dovrebbero agire repentinamente tutti le nazioni mondiali. Ci sono difatti dei modelli di produzione che non sono affatto sostenibili, c’è una sempre maggiore pressione sulle risorse idriche che è anche aggravata dai cambiamenti climatici e dalla sempre più marcata siccità. C’è anche l’uso non sostenibile della terra come conseguenza dei cambiamenti demografici. E tutta la questione non riguarda solo le zone maggiormente aride, ma riguarda tutti. Difatti anche all’interno dell’UE ci sono ben 12 Stati membri che si sono dichiarati colpiti dalla desertificazione ed inoltre quasi la metà del suolo europeo e’ povero di materia organica.