A seguito delle dichiarazioni greche in base alle quali il paese non riuscirà a rispettare gli obiettivi di bilancio previsti per il 2011 e il 2012, Piazza Affari le altre Borse Europee hanno subito una forte flessione.
Milano, dopo aver aperto a -2,37% dopo 15 minuti di contrattazioni perde il 2,45%, con Fiat in forte caduta dopo gli annunci di Marchionne in mattinata. A Francoforte il Dax lascia sul terreno il 3,53% a 5.307,97 punti, mentre il Cac 40 di Parigi cede il 2,78% a 2.900,25. Amsterdam è in calo del 2,48% a 273,23 punti; Londra perde il 2,16% a 5.018,86, mentre a Madrid l’indice Ibex 35 registra un ribasso del 2,2% a 8,357 punti. Cedono anche Lisbona con il Psi 20 a 5.744,32 punti (-1,98%) e Bruxelles, -1,58%. L’indice Smi di Zurigo cede l’1,45% a 5.451,51 punti.
Tra i settori più colpiti dalle vendite ci sono i bancari, colpiti dalle voci sempre più pressanti secondo cui dovranno svalutare ancora di più i loro pacchetti di titoli greci. Unica eccezione Bpm: Piazza Meda guadagna, a pochi minuti dall’avvio delle negoziazioni, il 5,35%.
Atene continua a trovarsi sull’orlo del precipizio e 30mila impiegati statali saranno licenziati. Saranno inizialmente messi in mobilità con uno stipendio ridotto del 40% e poi licenziati definitivamente entro un anno. Tali licenziamenti fanno parte del piano della Troika (la delegazione composta da Bce, Fmi e Ue) che prevede anche il taglio del 20% dei salari e dei dipendenti della P.A. entro il 2015. Tutte condizioni fondamentali per lo sblocco della sesta tranche di aiuti, cioè un pacchetto di 8 miliardi di euro.
Anche alla riunione dei ministri delle Finanze dell’eurozona (eurogruppo), che si terrà domani a Lussemburgo, si attendono decisioni concrete dai governi europei, mentre l’appuntamento, programmato da tempo, ha solo carattere interlocutorio.
I ministri discuteranno probabilmente delle diverse ipotesi avanzate per elaborare nuovi strumenti contro la crisi del debito sovrano.
Intanto una buona notizia arriva dalla Germania: il bundestag tedesco ha ratificato a larga maggioranza l’accordo del vertice dell’Eurozona del 21 luglio scorso per il rafforzamento del fondo di stabilità (Efsf).
Tale accordo prevede che il fondo aumenti da 250 a 440 miliardi di euro la sua capacità di prestito effettivo agli stati membri sottoposti ai programmi di risanamento finanziario concordati con la trojka. Principalmente prevede di poter acquistare direttamente sul mercato secondario (cioè dalle banche e dagli altri creditori privati) i titoli di stato dei paesi in difficoltà. Inoltre, l’Efsf potrà anche intervenire, a certe condizioni, per ricapitalizzare le banche.