L’Italia ha una legislazione sulll’alimentazione infantile che è tra le più rigorose al mondo e all’interno dei cibi ammette piccolissime quantità di micotossine, metalli pesanti e pesticidi. Non è da meno la legislazione su quella dell’adulto, ma quella sugli infanti è una normativa che impone dei limiti molto restrittivi, che sono vicini allo zero analitico (come, per esempio, il deossinivalenolo è ammesso in dosi che raggiungono al max 750 parti per miliardo (microgrammi/chilo) per l’adulto, mentre per i bambini il tetto scende a 200 ppb). Ed è questo uno dei motivi per cui la sofistificazione dei cibi, originariamente destinati agli adulti, può comportare rischi per il bambino.
Ed è a acausa di tutto ciò che sono state avviate varie campagne di analisi dei prodotti come pasta, biscotti, merende e succhi di frutta, trovando in molti casi “Dosi massicce di micotossine, metalli pesanti e pesticidi – riporta la FIMP – sono ormai veleno sulla tavola del bambino, stop al veleno nella tavola del bambino! Solo i prodotti regolati da specifica normativa baby food sono garanzia di sicurezza».