La Commissione Europea ha pronto un avviso di messa in mora per l’Italia per la questione dei rifiuti a Napoli. Si tratta della seconda procedura di infrazione aperta contro l’Italia, dopo quella del 2007.
La Commissione UE, come previsto dalla proceduta in queste occasioni, invia una lettera di messa in mora concedendo allo Stato due mesi di tempo per adeguarsi.
In caso di mancata risposta o di giustificazioni adeguate potrebbe deferire il paese alla Corte di Giustizia.
Il vicesindaco di Napoli con delega ai rifiuti Tommaso Sodano dichiara: “Ne ero a conoscenza da oltre una settimana, del resto quello dell’Europa è un atto dovuto: il piano regionale è inadeguato e in ritardo. In questa situazione è ancora più difficile chiedere all’Europa di sbloccarci i fondi Por e Fas ma del resto lo spirito dell’Unione europea è quello di erogare i fondi non di toglierli. Quanto alla Regione, l’assessore all’Ambiente Romano dovrebbe comprendere lo spirito con cui abbiamo contestato la pianificazione regionale tutta incentrata sull’incenerimento dei rifiuti. Persino gli industriali ritengono non plausibile la costruzione del termovalorizzatore di Napoli est – conclude – per questo continuo a invitare la regione a una maggiore sinergia anche nei confronti delle indicazioni date in sede europea”.