Parte in calo Piazza Affari. Il Ftse Mib cede l’1,67% a 13.434 punti e il Ftse All Share l’1,57% a 14.239 punti. Parte in negativo anche la Borsa di Parigi. L’indice Cac-40 scende dell’1,97% a 2.754 punti.
Anche la Borsa di Tokio raggiunge un record negativo, arrivando ai minimi degli ultimi 30 mesi. La Borsa chiude la seduta con un crollo del 2,17%: il Nikkei, ‘brucia’ 186,13 punti e si attesta a quota 8.374,13, ai minimi degli ultimi 30 mesi.
Per ciò che concerne il petrolio, è in calo sul mercato after hours di New York. Dopo aver chiuso la peggiore settimana da agosto, il greggio con consegna a dicembre perde lo 0,6% a 79,35 dollari al barile.
Per la prima volta dal luglio scorso l‘oro scende sotto i 1.600 dollari. L’oro a consegna immediata perde il 3,5% a 1.598,75 dollari. Sotto questa soglia e ai minimi da luglio, anche i futures a dicembre, che cedono il 2,6% a 1.597 dollari l’oncia.
Ieri il Sunday Times ha rivelato la strategia dei G20 riguardo la crisi economica e finanziaria, soffermandosi sul grave problema greco.
La settimana difatti si prospetta cruciale per il paese ellenico, poiché tra i tre punti dello schema del G20, si prevede il default del paese. I tre punti riguardano: l’aumento del fondo salva-stati, il default della Grecia con una riduzione delle cifre per i creditori, e una ricapitalizzazione delle banche europee. Secondo quanto scrive questa mattina la BBc, gli investitori privati nel debito greco dovrebbero accettare un 50% di riduzione delle cifre a loro spettanti.
Il giornale britannico parla anche di una grossa iniezione di capitali in almeno 16 banche europee. Secondo gli analisti il conferimento potrebbe riguardare capitale “di contingenza”, vale a dire riserve che potrebbero essere utilizzate solo in caso di bisogno. Il fondo europeo salva-stati dovrebbe arrivare a tremila miliardi di euro e i governi europei sperano di avviare il piano entro cinque o sei settimane.
Il ministro delle Finanze greco Evangelos Venizelos avrebbe detto che Atene è pronta a fare “tutto quel che serve” per ridurre il suo deficit attualmente al 160% del prodotto interno lordo.
Per quanto riguarda la Banca Centrale Europea, ci sono grosse attese. Secondo alcune voci da verificare, ci potrebbe essere un taglio di emergenza dei tassi per facilitare l’accesso delle banche alla liquidità.