In occasione di Archeopolis, la celebrazione dei 130 anni del Museo Archeologico bolognese, il dipartimento Archeologico di Bologna ha appena dato il via ad una splendida galleria fotografica che mostra in oltre 50 scatti tutti gli aspetti dell’affascinante mestiere dell’archeologo.
La mostra intitolata ‘L’eredità sospesa’, ad opera dell’artista Pierluigi Giorgi, esprime la sintesi della vita dell’archeologo il cui mestiere è fatto dell’unione indissolubile di mani,corpo e mente. L’archeologo ha la possibilità di poter trovare e toccare con mano tutto ciò che è oggetto del suo studio, è a contatto diretto con il paesaggio che lo circonda ed ha il compito di valorizzarlo, perché è proprio il paesaggio a custodire nei secoli la nostra eredità culturale, la nostra storia. Sta nell’archeologo la capacità di farla riemergere, di chiudere il cerchio, di far combaciare il puzzle dell’umanità . E’ tutto nelle sue mani.
Le oltre 50 immagini raccolgono una serie di frammenti della vita nello scavo che in questo caso hanno immortalato le missioni del dipartimento di Archeologia di Bologna, sia in Italia che all’estero, in un percorso che va da Ancona a Marzabotto, dall’Egitto alla Croazia.
In merito agli scatti del Giorgi, Giuseppe Sassatelli, Direttore del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna afferma: “l’archeologia è una passione che si tramuta in professione che ha l’importante compito di scoprire e conoscere, di tutelare e valorizzare il nostro patrimonio culturale che è ricchezza e, come tale, presupposto per lo sviluppo e il progresso”.
La mostra, collocata al dipartimento Archeologico di Bologna nel complesso di piazza San Giovanni in Monte, resterà aperta fino al 30 ottobre.
foto: sito archeologico di Burnum, Croazia
Milena Morreale