Oggi all’Onu si è svolta una giornata storica per il Medio Oriente.
“Abbiamo presentato a sua eccellenza Ban Ki-moon una richiesta per l‘ammissione piena della Palestina nelle Nazioni Unite, entro i confini del1967, e con capitale ‘al Quds Al Sharif’, nome arabo di Gerusalemme”. Queste le parole di Abu Mazen, Presidente dell’Anp.
Alle sue parole Netanyahu, primo ministro israeliano, ha tatticamente risposto porgendo un ramo di ulivo, ma negando validità alla richiesta palestinese. Inoltre, va oltre la richiesta di pace di Abu Mazen e chiede direttamente un incontro, alla fine dei lavori delle Nazioni Unite.
Lo stesso Abu Mazen ha concluso il suo discorso dicendo che “tutti i membri del Consiglio di sicurezza dovranno votare a favore della richiesta. Ne abbiamo abbastanza, siamo l’ultimo popolo sotto occupazione straniera. Siamo pronti a tornare al tavolo del negoziato sulla base della legalità internazionale e della fine dell’attività degli insediamenti”. Infine, ricordando lo storico leader dell’Ano e suo predecessore, Yasser Arafat, ha strappato una serie di applausi: “Nel 1974 Arafat venne qui ad assicurare la volontà di pace dei palestinesi ma disse, non lasciate che i rami di ulivo cadano dalle mie braccia”.
Netanyahu ha subito risposto ribaltando le parole del suo interlocutore dichiarando che la Palestina vuole “uno stato senza pace” e che riconoscere lo stato palestinese significherebbe “pulizia etnica per gli ebrei”. Il premier israeliano auspica una soluzione della questione mediorientale tramite negoziati diretti e non attraverso una risoluzione dell’Onu. È per questo che chiede un incontro alla sede Onu al Presidente palestinese.
In serata è anche arrivata la notizia che il Quartetto dei mediatori per il Medio Oriente (Onu, Ue, Russia ed Usa) ha definito una road-map per far ripartire i negoziati tra israeliani e palestinesi in base al quale “entrambe le parti si impegneranno a raggiungere un accordo entro un arco temporale che non vada oltre la fine del 2012”.