Questa mattina il premier socialista spagnolo Josè Luis Zapatero ha partecipato per l’ultima volta al contraddittorio conclusivo con il capo dell’opposizione Mariano Rajoy, al Congresso dei deputati.
È stato l’ultimo intervento prima dello scioglimento delle Camere che avverrà lunedì prossimo.
Lo stesso Zapatero ha dichiarato che negli ultimi anni il suo governo “ha dovuto pilotare il paese attraverso la crisi economica più grave degli ultimi 80 anni, che ha costretto tre paesi a chiedere un aiuto esterno, rivendicando di avere “tutelato al massimo la coesione sociale.”
Il premier, però, ha anche ammesso delle colpe. Ha confessato di sentirsi responsabile per l’altissimo tasso di disoccupazione del paese, ormai molto vicino al 21%. E il capo dell’opposizione Rajoy, che gli ultimi sondaggi vedono come il favorito per le elezioni del 20 novembre e come probabile futuro premier, ha detto che “Zapatero lascia un’eredita avvelenata” a qualunque suo prossimo successore.
Zapatero, in quanto capo del governo socialista uscente non è candidato alla propria successione e non si presenta per un seggio in parlamento. I socialisti saranno guidati alle politiche anticipate dal candidato premier Alfredo Rubalcaba.