Oggi il premier Silvio Berlusconi è arrivato in Tribunale a Milano per partecipare all’udienza del processo Mills. È imputato per corruzione in atti giudiziari e l’accusa è di aver dato al legale inglese 600 mila dollari affinché rilasciasse dichiarazioni reticenti ai processi per le tangenti alla Gdf e a quello All Iberian. Differentemente dalle altre occasioni, non ci sono stati contestatori ad attenderlo fuori dal tribunale, ma nemmeno sostenitori. Questa volta solo giornalisti ed operatori e uno schieramento di forze di polizia.
“Io vado bene, siete voi che avete delle brutte facce”, ha detto Berlusconi appena arrivato in aula rivolgendosi ai cronisti che gli hanno chiesto se stesse bene. Per poi aggiungere: “Sto scherzando”. Alla domanda se avrebbe detto qualcosa, il ha risposto: “Qualcosa”. E quando qualcuno gli ha fatto notare che di aver dato una risposta alla Massimo D’Alema, ha replicato: “Non lo sapevo”.
Lo stesso premier ha definito questo processo “paradossale, surreale e ridicolo, un processo già morto, il peggiore di tutti quelli in cui sono imputato perchè non c’è prova nè movente”.
Per essere presente a Milano in tribunale oggi, ha modificato in tutta fretta la sua agenda annullando il viaggio a New York dove avrebbe dovuto partecipare all’assemblea dell’Onu con all’ordine del giorno il conflitto israelo-palestinese, la Libia, la Siria e l’Afghanistan. Il processo Mills, inoltre, è quello per cui la prescrizione è la più vicina, tanto è vero che scatterà a febbraio 2012, fra soli 5 mesi.
Infine, in una nota inviata dagli avvocati di Berlusconi, Piero Longo e Nicolò Ghedini, si vuole smentire il servizio del Corriere della sera intitolato “I giudici contro i legali del cavalieri .Un falso a Londra sul caso Mills”. “L’articolo pubblicato quest’oggi, concernente il processo Mills, sul ‘Corriere della Sera’ a firma di Luigi Ferrarella sia per il titolo sia per il contenuto assolutamente ambiguo, è palesemente diffamatorio. Come risulta pacifico e incontrovertibile dai verbali di dibattimento, la difesa del Presidente Berlusconi ha dato il proprio consenso alla ipotesi di inviare una unica richiesta di rogatoria per i testi propri e per quelli del Pubblico Ministero per agevolare il Tribunale e per economia processuale. La difesa, sempre per le stesse ragioni, ha consentito, nella rogatoria, che per i testi comuni PM -difesa l’esame si esaurisse in un unico contesto”.