95 prosciolti per prescrizione nell’inchiesta rifiuti pericolosi sversati dal nord nel meridione

ll procedimento giudiziario iniziato nel 1998, e dunque durato 13 anni, sullo smaltimento illecito di tonnellate di rifiuti pericolosi prodotti da aziende del nord e sversati in provincia di Caserta si conclude con 95 proscioglimenti. Le consulenze hanno escluso l’ avvelenamento delle falde e dunque il disastro ambientale. L’inchiesta, denominata Cassiopea, ispirò “Gomorra” di Saviano, ma si è conclusa con un nulla di fatto. Il gip Giovanni Caparco, del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha dichiarato il non luogo a procedere per i 95 imputati, quasi tutti titolari di aziende che sversavano i rifiuti nelle campagne e autotrasportatori.

L’operazione «Cassiopea», coordinata dal pm Donato Ceglie, scattò nel 2003 e fu definita la più grossa inchiesta mai fatta in Italia nel campo della gestione illecita dei rifiuti. “Eppure”, come scrive Saviano, dopo la notizia “il meccanismo è lì, semplice, registrato dalle telecamere, evidente. Assai più di un milione di tonnellate di rifiuti tossici del nord Italia tra il 1999 e il 2000 partivano a bordo di camion. Partivano da Milano, Vicenza, Padova, Treviso, Verona, Venezia, Bergamo e Brescia con una regolarità di circa cento viaggi a settimana per essere sversati nelle campagne campane. I camion trasportavano fusti che contenevano polveri residuate dall’abbattimento dei fumi delle industrie siderurgiche e metallurgiche, oli minerali, lubrificanti delle macchine, scarti delle vernici, ceneri residue da combustione, solventi, e le acque proveniente da stabilimenti di industrie chimiche e acidi. Appena arrivavano in Campania venivano sepolti nelle campagne coltivate, lungo le strade sterrate, in terreni comprati da contadini indebitati o spesso nemmeno comprati, semplicemente si pagava una tangente che lasciava sversare nella propria terra.”

Smaltire i rifiuti pericolosi, per le aziende, è un costo enorme ed in questo modo si è creato un meccanismo che permettesse a molti di smaltire in modo economico. Tutta una rete che coinvolge imprenditori, contadini e sistema camorristico. Come scrive sempre Saviano “ In tutto questo la camorra è ovviamente il grande e innominato soggetto tenuto fuori dall’inchiesta proprio perché questa inchiesta voleva o meglio avrebbe voluto dimostrare il segmento imprenditoriale che strutturava il traffico dei rifiuti tossici”. Ma nessuno verrà condannato. Tra rinvii durati mesi e mesi a causa di incompatibilità tra procure, risoluzione di casi di competenza territoriale, errati invii nelle notifiche, tutti i reati sono entrati in prescrizione, a cominciare da quelli meno gravi fino ai peggiori, i più dannosi. “Nulla sembra più difficile di dimostrare in un tribunale le responsabilità del nord Italia nelle dinamiche mafiose del nostro paese. Molte imprese del nord Italia hanno delle responsabilità ciclopiche nell’avvelenamento ormai irreversibile delle terre meridionali, questo processo avrebbe potuto iniziare un percorso che avrebbe avuto come necessaria conseguenza politica l’investimento nel risanamento e nella bonifica di queste terre.“

In tutta questa situazione, non è mai stato creato nemmeno un registro tumori che dimostrasse il collegamento tra l’aumento esponenziale dei tumori in una certa zona, soprattutto quella del casertano, e la presenza di discariche abusive e colme di rifiuti tossici. Registro che non è stato creato perchè è sempre mancato l’interesse a porlo in essere. Questa drammatica vicenda giudiziaria porta alla “vittoria dell’ingiustizia”, come dichiara lo stesso Saviano. Concludiamo citando una sua affermazione che ci sembra molto significativa: “ Non so quale sia il motivo per cui questa inchiesta fu chiamata Cassiopea, mi piace trovare un mio significato. Cassiopea la meravigliosa costellazione a forma di “w” è una delle più visibili e riconoscibili del cielo settentrionale. Come a dire che avevamo sotto gli occhi quello che al nord stava accadendo. Bastava alzare la testa e guardare…