Per l’ormai ex-Ceo Steve Jobs, Adobe Flash è una tra le maggiori cause di un crash di un Mac.
Così la Apple ha vietato flash sui suoi dispositivi portatili.
I tecnici di Adobe hanno voluto “evitare” il problema, facendo si che si possa convertire lato server i filmati (non le applicazioni) di flash secondo il protocollo HTTP Live Streaming (HSL), accettato dai dispositivi Apple per beneficiare dello streaming made in Adobe sul proprio Smartphone.
L’applicazione in questione è Adobe Flash Media Server 4.5.
L’investimento per i publisher che vogliono permettere lo streaming in questo modo parte da 995$ e può terminare a 4500$ per la versione “Live” dello streaming.
Mentre sempre sul fronte battaglie, Il Centro Ricerca Tutela Consumatori Utenti (CRTCU) è scatenato nella sua guerra contro la casa di Cupertino.
Secondo tale centro, il problema è grave poichè molti consumatori continuano a segnalare che i distributori di Apple in Italia non rispettano la legge europea e italiana, riconoscendo di fatto solo il periodo di un anno e con forti limitazioni.
Personalmente sono stato contattato da diverse persone che riportavano dei casi in cui l’assistenza Apple non ha sostituitito prodotti con evidenti difetti, che richiederebbero la sostituzione, come per esempio la rottura ripetuta e costante di un hard disk per problemi elettrici del Notebook.
Ritornando al CRTCU, l’autorità ha comunicato di aver aperto un procedimento contro Comet Spa, Apple Retail Italia Srl, Apple Italia S.r.l. e Apple Sales International, per valutare la sussistenza delle accuse.