Oggi 6 settembre 2011 l’Italia è scesa in piazza per protestare contro le misure della manovra finanziaria del Governo che, nel giro degli ultimi mesi, ha apportato dure e pesanti modifiche al sistema pensionistico e del lavoro, tra le altre cose. Dalle mosse del governo sembra palese che i diritti dei lavoratori e dei cittadini in generale siano fortemente sottomessi agli interessi economici e del mercato.
Sono questi i motivi che hanno indotto la CIGL a proclamare lo sciopero generale per la giornata di oggi. Lo sciopero, di 8 ore, “contro la manovra iniqua e sbagliata del governo”, considerata un provvedimento “depressivo e socialmente iniquo”, vuole evidenziare come non venga destinata nessuna risorsa né alla crescita né all’occupazione, mentre i redditi e i consumi dei cittadini continuano a diminuire. Inoltre, si protesta perché non viene predisposto alcun tipo di intervento per combattere l’evasione fiscale e intervenire sulle rendite finanziarie e sulle grandi ricchezze.
La Segretaria Generale della CIGL, Susanna Camusso, ha stamane dichiarato a La 7 che “Quando c’è uno sciopero, c’è sempre un grandissimo timore. In una situazione così difficile è un dovere avere timore. Ma sentiamo un crescente clima di condivisione e credo che tutti dovranno fare grande attenzione a un consenso che cresce. Credo che avremo un risultato importante, poi il 7 ci sarà la solita polemica. Se il Parlamento ha una sua autonomia, naturalmente uno sciopero prova a condizionare ciò che decide il Parlamento”.
Lo sciopero ha interessato tutte le principali città italiane e coinvolto oltre 100 piazze. Tra manifestazioni e comizi, tutta l’Italia si è mossa per protestare al grido di “un’altra manovra è possibile”, mentre la stessa Camusso è intervenuta a Roma in un comizio nei pressi del Colosseo.
Naturalmente anche Napoli è stata interessata dalla protesta.
Il corteo è partito da Piazza Mancini intorno alle ore 10 con alla testa lo striscione dei familiari dei lavoratori marittimi di Procida, componenti della petroliera Savina Caylyn, e da sei mesi prigionieri dei pirati in Somalia. Seguivano i gonfaloni dei Comuni di Napoli (presente il vicesindaco Tommaso Sodano), Portici e Casoria.
Nonostante la manifestazione sia stata generalmente pacifica, verso mezzogiorno sono cominciati alcuni tafferugli davanti alla sede del Comune di Napoli e sono stati esplosi alcuni petardi. Una persona sarebbe rimasta ferita e uno studente è stato portato in questura. Secondo alcune dichiarazioni, gli scontri sarebbero avvenuti con componenti di un corteo alternativo partito da Piazza Cavour e formato da disoccupati e Cobas estranei alla CGIL. Inoltre, uova e petardi sono stati lanciati contro la polizia davanti alla sede della Banca d’Italia in piazza Municipio.
In zona, alcuni manifestanti hanno protestato e chiesto il rilascio dello studente fermato che, però, è stato arrestato con le accuse di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di materiale esplodente non legale. Secondo la questura avrebbe colpito con una mazza da bandiera alcuni agenti già feriti e probabilmente verrà giudicato domani per direttissima. In ogni caso, il ragazzo ha respinto tutte le accuse e ha dichiarato di non appartenere a nessun movimento.
La Usb, Unione dei Sindacati di Base, ha duramente condannato l’azione di repressione delle forze di polizia “nei confronti della folta manifestazione indetta per lo sciopero generale del sindacalismo di base questa mattina a Napoli, dove un corteo di oltre 5.000 persone ha attraversato la città, contro la manovra del governo e i diktat dell’Unione Europea. I manifestanti hanno dato vita ad un’azione dimostrativa presso la sede napoletana della Banca d’Italia, affiggendo striscioni e urlando slogan, a cui è seguita una inaspettata e dura carica da parte degli agenti”.
A fianco dei manifestanti hanno partecipato anche molti esponenti del mondo dello spettacolo tra cui Mario Martone, Isa Danieli, Ida Rendano, Rosaria De Cicco, Nico Mucci, Nunzia Schiano, Renato Carpentieri, Patrizio Rispo, Rita Montes. Il corteo si è concluso a Piazza del Gesù con il segretario confederale Vincenzo Scudiere.
Hanno partecipato alla manifestazioni anche personalità politiche del panorama napoletano quali Antonio Bassolino e Antonio Borriello, nonostante la loro presenza fosse alquanto discutibile considerati i loro precedenti amministrativi, soprattutto quelli dell’ex sindaco di Napoli ed ex Presidente di Regione indagato nell’ambito di varie inchieste.
Tra le Reti, presenti in piazza anche il Comitato di “Se non ora quando” per “rimettere al centro della politica e dell’economia italiana il valore strategico del contributo e delle competenze delle donne. Le donne non devono più scontare sulla loro vita i tagli al Welfare, la disoccupazione, il precariato, la discriminazione ancora presente a causa di una democrazia non ancora compiuta e realizzata”.
A manifestare anche gli operai della Irisbus, l’azienda italo-francese che produce autobus e filobus, attualmente controllata al 100% dal gruppo Fiat Industrial. Erano lì per la salvezza dell’Iribus di Flumeri e hanno bloccato il casello autostradale della Napoli Bari all’altezza di Grottaminarda. Tra gli altri gruppi, anche i lavoratori della Fiom, con uno striscione di solidarietà “Siamo tutti di Pomigliano”, e quelli della Selex, facente parte di Finmeccanica.
Al seguente link potrete trovare le foto esclusive di “L’Accento” della manifestazione di Napoli: https://picasaweb.google.com/113080555531315021928/6SettManifestazioneCGIL