Salute: per le donne i danni del fumo sono fino a cinque volte maggiori

La dottoressa Elena Tremoli, del Dipartimento di Scienze Farmacologiche dell’Università di Milano, nello studio presentato pochi giorni fa a Parigi al congresso della Società europea di cardiologia (Esc) ha mostrato i dati raccolti nella ricerca che ha preso in esame 1.694 uomini e 1.893 donne di cinque Paesi europei (Svezia, Finlandia, Paesi Bassi, Francia e Italia) sui danni prodotti dal fumo al cuore. Questi dati rivelano che il cuore di una fumatrice subisce addirittura danni cinque volte maggiori rispetto a quelli provocati al cuore di un fumatore che consuma la stessa dose giornaliera di tabacco indipendentemente da altri fattori come l’età, la pressione arteriosa, l’obesità e la classe sociale. Ed inoltre, a complicare la situazione, c’è la menopausa con la quale le donne sono ancora più esposte alle malattie cardiovascolari anche per cause ambientali e sociali.

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Purtroppo il consumo di tabacco, ma anche di alcool, con le conseguenti malattie cardiovascolari, è ancora troppo sottovalutato dalle donne nonostante le molteplici campagne di prevenzione. Anzi, i dati degli ultimi anni raccolti dall’Osservatorio Fumo Alcol e Droghe dell’Istituto Superiore di Sanità dimostrano che il numero delle fumatrici è in aumento : “sono ben 5,2 milioni (19,7%), mentre i fumatori sono 5,9 milioni (23,9%) , e peggio ancora le donne hanno più difficoltà a smettere nonostante gli innumerevoli danni causati da fumo. Il sesso femminile che è riuscito a dire addio alle sigarette sono 2,6 milioni (il 9,8% di ex fumatrici), mentre il sesso maschile sono 3,9 milioni (il 15,7 di ex fumatori) “.

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Elena Tremoli ha spiegato che “La maggiore nocività delle sigarette per il cuore delle donne è una scoperta particolarmente importante, in relazione all’ormai accertato fallimento sul sesso femminile delle campagne informative fatte negli ultimi anni per diminuire il numero dei fumatori”. “E’ noto che le donne, sino alla menopausa, sono protette dalle malattie cardiovascolari e le donne stesse pensano di essere meno vulnerabili ai fattori più dannosi per le arterie come ipertensione, colesterolo alto, alimentazione grassa e fumo. Per quest’ultimo abbiamo scoperto essere il contrario.

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Il prof. Roberto Ferrari, ex presidente dell’ESC, sottolinea che : “Un altro dato interessante è che, mentre per i maschi il livello di istruzione è inversamente proporzionale alla salute delle arterie, più hanno studiato meno sono ostruite, per le femmine ciò non vale. La malattia cardiovascolare è appannaggio degli uomini fino ai 55/60 anni, poi per un periodo i due sessi si equivalgono e infine, intorno ai 75 anni, le proporzioni si invertono. Questo dipende non solo dal venir meno della protezione ormonale con l’arrivo della menopausa ma anche da cause ambientali, perché le donne tendono ad assumere gli stili di vita sbagliati un tempo tipici dei maschi (alimentazione scorretta ed eccessiva, abitudine al fumo, sedentarietà, stress)”.

Strategie preventive : gli esperti credono che per sensibilizzare ulteriormente sui rischi del fumo bisogna innanzitutto aumentare il numero degli attori coinvolti, e cioè di chiamare in causa, oltre gli specialisti e i medici di famiglia, anche i farmacisti. Il network “Apoteca natura ” difatti ha subito ritenuto valida questa linea d’azione e ha deciso di partecipare con 500 presidi in tutto il territorio nazionale in cui offre una consulenza ( personale specializzato e particolarmente attento alle problematiche della salute femminile e alla fitoterapia ) mirata a far emergere i “campanelli d’allarme” che devono orientare ad un approfondimento diagnostico. Ogni anno le patologie cardiovascolari provocano all’incirca 4,3 milioni di morti in Europa, di cui 242.000 in Italia, e con il passare degli anni i soggetti donna aumentano sempre di più.