Questa notte la Camera degli USA ha approvato l’accordo sull’aumento del tetto del debito pubblico. A favore 269 voti, 162 contrari. Lunghi sono stati gli applausi dopo l’approvazione. Rimane però oggi l’approvazione al Senato che non suscita gli stessi timori che si avevano per la Camera dove una piccola fazione dei repubblicani e i liberali dei democratici avevano minacciato di opporsi. Per cui se passerà anche anche al Senato l’accordo sarà legge e si eviterà il Default degli Stati Uniti.
La misura consiste in un aumento del tetto del debito da 2100 a 2400 miliardi di dollari e in un taglio alla spesa di oltre 1000 miliardi di dollari. Prossimamente sarà costituita anche una commissione bipartisan per individuare ulteriori tagli di 1500 miliardi da effettuarsi entro il 23 novembre.
Barack Obama ha provato a rassicurare : «I tagli saranno graduali, non peseranno e ci consentiranno di continuare a effettuare investimenti in settori che creano occupazione», ma non è riuscito a convincere del tutto i mercati perchè la crescita americana è comunque lenta e i tagli alla spesa nell’accordo sull’aumento del tetto del debito potrebbero rallentarla maggiormente. E non è da escludere un possibile downgrade nei prossimi 3 mesi, cioè un declassamento del debito da parte delle agenzie di rating. Ma anche il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, rassicura dicendo che : «Abbiamo contatti regolari con le agenzie di rating» evidenziando che l’accordo rappresenta «una vittoria per gli americani e un messaggio rassicurante per il mondo».