Un piccolo libricino che mi è capitato tra le mani, alla ricerca di qualcosa da leggere… due racconti brevi di Luigi Capuana che ti risucchiano in un vortice che dura solo un soffio, apparentemente dunque insufficienti per coprire un tempo uggioso e inutile, ma assolutamente carichi di intense emozioni.
Tortura e Sotto la pergola: storie di sensi di colpa che generano tormenti, ansie, rimorsi che condizionano un’intera esistenza…al punto da modificarne la direzione e da influenzarne la visione della realtà.
Teresa, nel primo racconto, viene insidiata come si poteva fare alla fine dell’ottocento, dal fratello di suo marito.. quest’ultimo dopo due anni d’amore segreto le confessa il suo sentimento.. .tale grave peccato produce nella donna smarrimento e vergogna! Lui scappa via, chiedendole perdono e di non confessarlo al marito (per suo fratello sarebbe un’inutile dolore).. lei trascorre il resto del tempo a tormentarsi! L’avrò incoraggiato? Sono responsabile dell’accaduto? Che farò? Che dirò? e così di seguito…. Capuana riesce in poche pagine a trasmettere l’angoscia di questa donna per un peccato che non ha commesso… trascurando, in verità, colui che evidentemente davvero viveva il tormento di un amore impossibile e il senso di colpa per il sentimento improprio cresciuto dentro di lui, suo malgrado… l’uomo infatti si suicida, lasciando al fratello il fardello di una moglie praticamente impazzita per nulla!
Compari N’toni, soprannominato Nasca, per tutta la vita coltiva una vite.. i cui frutti lascia marcire, senza nè consumarli nè permettere a nessuno di assaporarli! ..e l’uva pergola la mangiano le vespe e gli insetti… Tutti pensano che la moglie sia fuggita trent’anni prima con un uomo e che quella vite ne sia in qualche modo il simbolo della vendetta…. ma a quanto pare nasconde ben altro… Rosa Puccio è proprio sotto la pergola, morta per sbaglio: per un litigio diceva che avrebbe dovuto sposare l’altro e Nasca, per farla tacere ha premuto troppo…
Luigi Capuana,capostipite del verismo…..