Bufera Asìa: corruzione, tangenti e appalti sospetti

Due misure cautelari, una in carcere e una ai domiciliari e una serie di perquisizioni in tutta Italia. Queste le misure prese da Digos e Gdf durante le indagini contro presunti casi di corruzioni e appalti sospetti in ambiente Asìa su disposizione della procura della repubblica di Napoli.  Le indagini sono iniziate lo scorso autunno e le persone arrestate sono Giovanni Faggiano, ex amministratore delegato di Enerambiente Spa, e Corrado Cigliano, ex direttore operativo della stessa società; a quest’ultimo sono stati concessi i domiciliari.

È proprio la Enerambiente tra i principali indagati e i capi d’accusa sono estorsione e corruzione. Nello specifico,  Faggiano e Cigliano avrebbero obbligato i responsabili di altre ditte operanti nel settore dei rifiuti a dar loro grandi somme in cambio di subappalti.
La Enerambiente  oggi è in liquidazione, ma in passato è stata convenzionata con Asìa per gestire la raccolta dei rifiuti a Napoli con la possibilità di subappaltare i servizi ad altre società. Chi otteneva il subappalto doveva pagare grosse tangenti che finivano anche ai dirigenti Asìa.

La Gdf sta anche controllando centinaia di conti correnti che potrebbero portare a tante altre aziende e a vertici politici compiacenti.
Corrado Cigliano era già stato arrestato in passato insieme al fratello, consigliere provinciale del Pdl, e al padre Antonio.

Le indagini rivelano anche che probabilmente Enerambiente si serviva di altre due società, San Marco e Davideco, senza che però il loro lavoro fosse necessario. Difatti, i due indagati avrebbero minacciavato la fine dell’accordo se non avessero ricevuto in cambio tangenti per dirigenti, amministratori e collaboratori di Enerambiente nonchè per pagare a loro volta tangenti a funzionari di Asìa. Inoltre, imponevano l’assunzione di lavoratori da essi stessi segnalati.

L’indagine in corso è attualmente nella sua seconda fase, iniziata ad aprile, e il comune si è costituito parte civile prendendo atto delle difese di ufficio di Asìa. Questo è un segnale che il sindaco Luigi De Magistris confida nell’operato della Procura per continuare l’opera di rinnovamento.