Ai tempi in cui il dittatore Adolf Hitler riusciva a incutere terrore, esisteva una grande problematica che si diffondeva a macchia d’olio: la sifilide.
Per chi non lo sapesse si tratta di una malattia infettiva che si trasmette prevalentemente attraverso i rapporti sessuali. Il Furher, però, credeva di aver trovato un rimedio soddisfacente per riuscire a salvare i suoi soldati, che occupavano la Francia, da questa infezione.
Questa trovata non solo avrebbe protetto l’esercito dalla sifilide ma anche da tutte le altre malattie veneree. Si tratta di una pillola speciale? Un’erba ormai estinta? Assolutamente no, bensì si parla di un qualcosa che si può facilmente trovare in qualsiasi sexy shop: delle bambole di silicone.
La soluzione del crudele dittatore consisteva nel far sfogare l’esercito nazista su queste riproduzioni di donne cercando così di non far cedere i soldati alle avance delle prostitute francese. Le bambole venivano realizzate più piccole di una normale persona di sesso femminile, forse per essere facilmente trasportabili, ed avevano un’estetica vaga per lasciare spazio all’immaginazione.
L’idea però non ottenne buoni risultati (quando si dice la carne è debole) per questo motivo venne eliminato il progetto.
La rivelazione è stata evidenziata nel libro di Graeme Donald intitolato Mussolini’s Barber.{jcomments on}