Come se non bastasse la crisi per l’emergenza rifiuti ora si profila un possibile disatro per l’ecosistema del golfo. Una grande macchia nera galleggia nel porto di Napoli. Liquami inquinanti minacciano l’intera area orientale della città.
Nella mattinata del 10 luglio è arrivata una segnalazione da un’imbarcazione che si trovava nelle acque del porto :«C’è una chiazza di petrolio che galleggia all’altezza del molo commerciale. Ha un odore acre. Mandate qualcuno, fate presto».
Con celerità sono arrivati mezzi della Capitaneria di porto, della Guardia Forestale, della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco. Successivamente sono sopraggiunti anche gli esperti dell’Asl Napoli1 e dell’Arpac; subito è scattato l’allarme e tutta la zona è stata repentinamente evacuata.
Si presumume che i liquami sgorghino da un collettore all’altezza dei moli 54 e 55 del porto commerciale. E’ alto l’allarme per possibili intossicazioni respiratorie perchè dalla macchia esalano miasmi acri e pungenti. Inizialmente si credeva fossero solo idrocarburi fuoriusciti da una imbarcazione danneggiata ma poi si è scoperto che si trattava di prodotti chimici provenienti dall’alveo Pollena che immette nel mare di San Giovanni a Teduccio le acque non depurate di decine di comuni vesuviani.
Nella mattinata di ieri sono state collocate delle panne assorbenti vicino al collettore ed è intervenuto un battello disinquinante e al momento sono al lavoro delle unità specializzate del Ministero dell’Ambiente nel tentativo di ribonificare la costa.
La Capitaneria ha dichiarato che : «Sono in corso accertamenti lungo il percorso dell’alveo Pollena, esterno agli ambiti portuali, per individuare le cause del versamento del prodotto inquinante, comunque proveniente dall’esterno alle aree portuali», difatti il liquido inquinante era presumibilmente contenuto in una cisterna.