IL MIO SUD

Questa è la storia di una terra di nome Sicilia: aveva gli occhi blu del mare profondo e inesplorato, il capo illuminato dai raggi splendenti del sole  ed era solita cangiare abito ,dal rosso al grigio fumo , a seconda degli sbadigli di quella montagna brontolona che la sovrastava ad est, alta al punto che sembrava corteggiare il cielo, ogni giorno, con i suoi baci.

Ci fu un tempo in cui Sicilia era contesa per via della sua accecante bellezza: terra dai sapori forti, dai colori sgargianti e dai profumi intensi . Terra dal sole cocente rinfrescata ,dalla fredde acque di un mare cristallino, delimitato da sabbia  dorata , da ciottoli dalle forme variegate , modellati dall’erosione del tempo ; da scogli tra i quali si distinguono ancor oggi quelli che , in un passato mitico, furono scagliati lontano dal gigante con un occhio solo.
Ora però, Sicilia si sentiva sola e , convinta che nessuno più l’amasse, in una notte stellata d’agosto, si confidò col mare .
Sicilia: nessuno mi ama più, tutti mi abbandonano per andare altrove . Chi rimane non mi rispetta , mi denigra o spera, prima o poi, di potermi lasciare .
Mare: non essere triste. Sei bella da togliere il respiro e ci sarà il giorno in cui riuscirai, di nuovo, a catturare  lo sguardo distratto del mondo che ora ti ignora.
Sicilia: lo spero tanto.
Mare: sei ricca di meraviglie e di storia, possiedi bellezze inestimabili . Sciocco è colui che non ne riconosce il valore.
Sicilia: crudele è chi , cresciuto nel mio grembo, ne rifiuta la maternità.
Mare: loro hanno il dovere – diritto di tenerti in vita mantenendo inalterate nel tempo le tue tradizioni, valorizzando il tuo paesaggio  e il patrimonio artistico- culturale che lo impreziosisce e contraddistingue da infiniti altri luoghi.
Sicilia: Già, loro hanno le chiavi d’accesso per il progresso , la sola medicina che possa salvarmi dal baratro dell’indifferenza.
Spargi la voce e dì pure che  affido loro  la mia vita.