L’azienda licenzia, ma solo le donne questa la scelta della dirigenza della MaVib di Inzago, che così dichiara “Così possono stare a casa a curare i bambini”.
Nell’azienda produttrice di motori elettrici per impianti di condizionamento la rabbia di tanti lavoratori si aggiunge a quella dei sindacati “sembra di essere tornati nel Medioevo” aggiunge una lavoratrice e così si formano barricate e proteste.
Proteste spezzate al momento decisivo, i lavoratori abbandonano la lotta e le compagne per andare in azienda a lavorare. Presi per la fame in molti direbbero.
La Cgil: “Difenderemo le operaie”
Colpita gravemente dalla crisi l’impresa finora era ricorsa esclusivamente agli ammortizzatori sociali, ma evidentemente dopo 25 anni lo specchio del fallimento si è palesato dinanzi i loro occhi. O era solo un abbaglio?
5 milioni di fatturato, 30 dipendenti e una situazione non realmente drammatica a quanto dichiara Fabio Mangiafico di Fiom Milano, nonostante ciò in 14, dieci mesi fa, erano finiti in cassa integrazione ordinaria. 13 erano donne.
E così ieri sera, 30 Giugno, nella sede dell’Api (ass. piccole imprese) tutti erano presenti al tavolo, ed è proprio lì che l’amministratore delegato della società comunica la loro decisione “Dopo la cassa integrazione hanno annunciato il licenziamento di 13 lavoratori scegliendoli rigorosamente di sesso femminile” precisando che “quello portato a casa dalle donne è comunque il secondo stipendio” così fa sapere la Fiom Cgil.
Incontro immediatamente sospeso e la notizia che veloce arriva nella zona industriale di Inzago.
Unanime è la decisione, presidiare i cancelli della fabbrica già dal giorno dopo, ma quando il mattino giunge in tanti si tirano indietro e gli uomini entrano in azienda.
Una solidarietà molto fragile.