Lo stato di New York ha detto sì ai matrimoni omosessuali. Il voto che va per la maggiore, con 33 consensi contro 29, ha palesato la forza d’unità d’intenti del popolo americano. Si tratta di una conquista assai importante per la rappresentanza gay degli Stati Uniti. Basta pensare alla popolosità della grande mela per rendersene conto: finora Iowa, New Hampshire, Connecticut, Massachusetts e Vermont erano gli stati ove convolare a nozze non conosceva restrizione alcuna.
All’approvazione del decreto si è levato al cielo un urlo liberatorio in amor della patria: ‘U.s.a. U.s.a.‘, molti però anche i dissensi, specie da parte della suddivisione episcopale.
I vescovi hanno gridato a gran voce tutta la loro disapprovazione: “Trattiamo con rispetto i nostri fratelli e sorelle omosessuali ma affermiamo con forza che il matrimonio è un’altra cosa. Questa definizione non puo’ cambiare. L’insegnamento della Chiesa cattolica sul matrimonio non cambia. Le persone omosessuali meritano certamente rispetto e dignità, ma il sacro vincolo del matrimonio resta l’unione tra un uomo e una donna per tutta la vita“.