Il nemico numero uno dell’estate per noi umani è lei, la zanzara.
Vi siete mai chiesti come questo insetto riesce a trovarci e perché sceglie di pungere proprio determinate persone, lasciandone stare altre come se fossero poco appetitose?
Ebbene per rispondere a queste ed altre domande un biologo della Yale University ha analizzato il meccanismo genetico alla base del comportamento delle zanzare. In particolare lo scienziato, di nome John Carlson, ha trasferito i recettori olfattivi di questi animali in alcuni esemplari di mosche della frutta. In seguito ha esposto le mosche a diversi odori e ne ha monitorato le risposte cerebrali. In questo modo si è riusciti a capire la connessione tra un recettore ed uno specifico aroma.
La conclusione alla quale è arrivato il team di John Carlson è che le zanzare sono sensibili a determinati odori umani, come quello del sudore o del respiro e sono in grado di avvertire la nostra presenza anche a distanze di 70 metri.
Impedire il funzionamento di questi recettori dell’odore significherebbe rendere le zanzare più inoffensive con grande gioia di tutti, soprattutto in paesi in cui questo insetto è portatore di malattie come la malaria.
Putroppo fino a che non si riuscirà in questo intento, bisognerà sopportare queste bestiole decisamente impossibili da ingannare.