Il capo del governo, chiamato dal presidente della Repubblica alla verifica parlamentare, ha chiesto ed ottenuto la prova di fiducia. La coalizione ha raggiunto quota 317, quanto basta per dare a Berlusconi ampio raggio di sicurezza.
Chiaro e conciso il discorso del premier: “La maggioranza c’è, è forte e coesa, e non ha alternative. E’ l’unica in grado di garantire la governabilità del Paese. Ieri si è raggiunto quota 317, superando per la prima volta, da quando alcuni parlamentari sono andati all’opposizione, quota 316, arrivando alla maggioranza assoluta“.
Non sembra esserci forza in grado di tenere testa all’attuale potere governativo. Il presidente del consiglio, in seduta di Camera, ha tenuto a ribadire tutte quante le qualità messe a frutto. Discute innanzitutto della stabilità costante della spesa pubblica: “Non abbiamo seguito le sirene che ci invitavano a contrastare la crisi con stimoli fiscali, cioé con maggiore spesa pubblica. Così, mentre molti Paesi raddoppiavano o addirittura triplicavano nel corso della crisi il loro deficit in rapporto al pil, l’Italia non e’ andata in quella direzione. Sarebbe stato da irresponsabili allargare la spesa pubblica per sostenere la crescita nel corso di una crisi in cui l’aumentop del rapporto deficit-pil era già dettato dalla recessione. Così l’Italia si è assunta le proprie responsabilità nel contribuire al mantenimento della stabilità finanziaria e monetaria in Europa e ha sempre trovato sui mercati finanziari i sottoscritori del proprio debito. E se oggi lo può ancora fare a tassi di poco superiori a quelli tedeschi di riferimento e non incontra problemi di collocazioni dei propri titoli, lo si deve proprio alla politica seguita dal governo“.
Del discorso del premier, il capo della Lega, Umberto Bossi, ha così commentato sornione: “Bello a parole. Ora aspetto i fatti“.
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