C’era una farfalla dalle grandi ali trasparenti e dai colori sgargianti : il suo nome era arcobaleno. Trascorreva le giornate posandosi di fiore in fiore , riscaldata dal tepore del sole e accarezzata dalle foglie spostate dal vento . Tuttavia, era così sola che, nonostante la possibilità di poter attraversare luoghi infiniti in breve tempo,non riusciva ad essere felice.
Un giorno qualunque il suo volo si interruppe e le sue ali si chiusero ad ombrello,avvolgendola, come per proteggerla, mentre precipitava nel vuoto. Ma , dopo il rapido volo, Arcobaleno si ritrovò ,sana e salva, di fronte a due grandi sfere nere con dei lunghi fili che le incorniciavano al di sopra : rimase di stucco quando si accorse che si trattava dei grandi occhi di un bambino che la stava ammirando , estasiato dalla bellezza delle sue ali che, muovendosi frenetiche nell’aria, sembravano volerlo abbracciare.
Il bambino la pose delicatamente in mano e non fece che contemplarla per ore.
Arcobaleno si senti al sicuro e per la prima volta a casa: l’esigenza di posarsi di fiore in fiore svanì di colpo .
Aveva trovato un amico.
Proprio così ,spesso accade che nei momenti più inaspettati , quando il dolore sembra avere la meglio ,quel mondo che appariva sgretolarsi dinanzi ai nostri occhi , si ricompone di colpo .
Proprio quella è la felicità : l’attimo in cui ci si risolleva a capo chino dalle proprie ceneri, il momento in cui scacciamo il pianto e ritroviamo il sorriso , la quiete dopo la tempesta , il ritorno dopo una partenza; la magica volta in cui scopriamo l’altro e non ci sentiamo più soli.