Il 19.06.2011 per la prima volta è stato trasmesso su Rai 3 il film di Nanni Moretti che tanto scalpore ha prodotto nel 2006.
Forse perchè il potente dopo le elezioni amministrative e i referendum appare meno potente?fa meno paura?perchè dopo la bocciatura del legittimo impedimento potrebbe davvero valere il principio che la legge è uguale per tutti?
Nanni Moretti ha sempre scelto argomenti impegnativi per i suoi film(per quanto a mio avviso raccontati spesso con una tale pesantezza da risultare noiosi: vedi ecce bombo e caro diario)tutti sicuramente capaci di far parlare di sè, invitando sempre ad un’analisi approfondita e accurata….Con “Il Caimano” emerge con angoscia l’incapacità di” una sinistra triste che rende tristi”di liberare se stessa e il paese da una iattura come Berlusconi…ma piuttosto che tradurre l’anelito di Teresa(rappresentante di una condizione giovanile arrabbiata e stufa che risulta poi avere una relazione con una donna,introducendo un ulteriore elemento di riflessione forse superfluo)di liberarsi di una situazione politica incancrenita si concentra sulla storia personale di un produttore sfigato. Il film racconta trasversalmente l’arroganza di un uomo capace di indurre in chiunque comportamenti arroganti e violenti.
Non si tratta quindi di una storia d’amore difficile in un momento storico in cui la cultura del qualunquismo è diventata dominante grazie al berlusconismo,ma la storia dell’ascesa di un uomo in politica con i suoi segreti resa romanzata dal personale di Bruno.
Silvio Orlando veste bene infatti i panni del produttore imbranato che senza sapere nè come nè perchè si ritrova a rincorrere potenziali finanziatori per la produzione di un film di cui da subito non comprende l’importanza!i precedenti lavori sono risultati un vero disastro e nell’incubo in cui sta scivolando la sua vita anche per la più che probabile separazione dalla moglie(Margherita Buy),nello studio adattato a camera da letto legge con noncuranza la sceneggiatura che gli è stata consegnata da una ragazza alla presentazione della sua ultima opera persa.
Jasmine Trinca interpreta la giovane donna che con ostinazione,nonostante i rifiuti che tutti le hanno già opposto prima di Bruno(Orlando) e una volta chiarito anche con lui,si batte perchè il progetto possa essere realizzato. Intende sottolineare la gravità della situazione nel paese e il pericolo che ancora una volta la gente possa rivotare il caimano(Berlusconi). Il tema fondamentale della sceneggiatura di Teresa(Trinca) è la descrizione chiara dei motivi della scesa in campo di Berlusconi:evitare l’arresto,come gli ricorda l’interprete di Indro Montanelli.
Bruno più che per la necessità di risollevare la sua condizione umana e privata si ritrova ad elemosinare prima ad un produttore polacco(che descrive l’Italia come un paese di deboli che raggiungono il fondo del ridicolo senza alcuna capacità di risollevarsi)poi ad accettare di vendere alla moglie,ormai rassegnato alla separazione,la casa comune per potersi autofinanziare.
Berlusconi,che non dirà mai la provenienza dei soldi con i quali ha messo in piedi una nuova città(Milano 2)-all’inizio del film da un soffitto che si apre cade una valigia enorme piena di vecchie lire-pur costretto a difendersi al processo alla condanna minaccia i giudici, “prevedendone” la sollevazione popolare. Infatti,il film vede il popolo sovrano lanciare contro i magistrati persino molotov.