Gli Stati Uniti sembrano determinati ad andare fino in fondo: la successione di Ayman al Zawahri a capo di Al Qaeda non cambia le carte in tavola. Il movimento terroristico ha in serbo diversi colpi trucidi: pare sia stata reperita una lista nera in cui compaiono almeno 40 nomi di personaggi americani divisi tra uomini di politica, burocrati e figure di spicco del business. Era tutto annotato nei dettagli, nero su bianco: indirizzi, telefoni, spostamenti abitudinari. Lo ha rivelato il sito della Nbc di New York che si è premurata di informare i diretti interessati senza per questo divulgarne l’identità.
Alla luce dei fatti inquietanti, l’ammiraglio Mike Mullen, capo di Stato maggiore della Difesa, chiarisce deciso: “Daremo la caccia a Zawahri e lo uccideremo come è stato fatto con il suo predecessore, Osama Bin Laden. Lui e la sua organizzazione continuano ad essere una minaccia per noi. Così come abbiamo cercato e ucciso Bin Laden, allo stesso modo faremo con Zawahri. Faremo certamente la stessa cosa“.
Gli Usa non lo mandano a dire. L’ostinazione a voler sradicare ogni ben che minimo rischio resta tantissima. Il segretario alla Difesa, Robert Gates, conclude la conferenza rassicurando: “Zawahri dovrà far fronte a diverse sfide per imporre la propria autorità in seno ad Al Qaeda. Bin Laden ne era il capo fin dalla sua fondazione e aveva un carisma che secondo me il suo successore non possiede“.