Fukushima Daini_contaminazioni dalla centrale sorella

La Tepco, l’impresa nipponica che gestisce la purtroppo famosa centrale di Fukushima Daiichi, ora a che fare con 3000 tonnellate di acqua salata radioattiva dello stabilimento di Fukushima Daini situato a 10 km dalla sorella distrutta. Qui il terremoto e lo tsunami sono stati meno violenti, ma i danni ai reattori sono comunque notevoli.

Hidehiko Nishiyama, vicedirettore generale dell’Agenzia per la sicurezza industriale e nucleare (Nisa), che sta controllando e supervisionando le attività e la malagestione della Tepco afferma “l’acqua contaminata presente nell’impianto di Fukushima Daini contiene elementi radioattivi come il manganese e il cobalto, che solitamente derivano dalla corrosione del metallo, mentre elementi come lo iodio e il cesio, che derivano da combustibile nucleare danneggiato, non sono stati rintracciati”.

La Tepco vorrebbe disfarsi immediatamente di queste 3000 tonnellate sversandole nel Pacifico, così come ha già fatto con le 12.000 e forse più tonnellate di acqua nel mese di aprile e Nishiyama ribatte che non si spiega il motivo di questa fretta. Però a fermare l’azione sconsiderata entra in scena l’Agenzia Nipponica della Pesca che blocca tutto. Ovviamente dopo il disastro l’economia ittica giapponese è crollata e altre contaminazioni marine la porterebbero al collasso totale, per cui l’Agenzia non ammette più alcuno sversamento in mare e non vuole saper nulla delle scuse addotte dalla Tepco che dice di esser preoccupata per i possibili danni che l’acqua potrebbe portare ai reattori con consequente rilascio di cobalto.

Nelle stesse ore sono state fatte nuove stime più accurate sulle emissioni da radiazione nella sola settimana seguente il terremoto che parlano di 800.000 terabecquerel, il doppio di quelle che erano state stimate fino ad ora. A prescindere da tutte le stime e da tutti i possibili interventi riparatori che si possono apportare agli impianti non possiamo che non esser d’accordo con il professor Yotaro Hatamura, esperto nell’analisi degli errori umani che conclude dicendo “L’energia nucleare è pericolosa ed è stato un errore considerarla sicura”.

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