«La crescita di questo Paese certo non è sufficiente ma senza la tenuta del bilancio non ci sarebbe stata neanche questa insufficiente crescita».
Giulio Tremonti non si fa scoraggiare, il ministro dell’Economia, riconoscendo che “si può fare di più”, invita ad affrontare con realismo i grandi nodi dell’economia: “Primum vivere deninde crescere” – questo il suo intervento alla presentazione del rapporto della Corte dei Conti.
Tremonti espone la sua tesi: per rilanciare lo sviluppo è impossibile una cura a base di debito pubblico come in passato.
Sarà, ma resta il fatto che durante il governo Berlusconi, con Tremonti sulla poltrona che attualmente occupa, la Standard & Poor’s ha variato l’outlook da «stabile» a «negativo» sul debito pubblico italiano.
Lascia molto da riflettere l’affermazione del Ministro secondo la quale “La ricchezza non è scesa in questo decennio, anzi è salita”.
Ad inizio febbraio l’Istat la diceva diversamente:
“Crisi taglia la ricchezza: redditi in calo, -2,7%”, ma forse Tremonti si riferiva a quel 10% che detiene metà della ricchezza nazionale.