Chi non ricorda il sisma e il seguente tsunami dell’11 marzo 2011 che provocarono ingenti danni a tutta la centrale nucleare di Fukushima Daiichi ed in particolar modo al reattore 1 in cui avvenne la fusione delle barre?
Già il 28 marzo grazie ad uno scoop di Bloomberg tutto il mondo venne a conoscenza della sofisticata trama di corruzione fino ad alti livelli atta all’occultamento e alla copertura del pessimo stato in cui versava la centrale.
Fu l’ingegnere Mitsuhiko Tanaka ( uno dei progettisti del sistema di contenimento ) ad ammettere di essere stato corrotto per non rivelare il malfunzionamento della centrale.
Tepco , il gestore della centrale, ha ieri confermato la fusione delle barre di combustibile del reattore 2 e del reattore 3. Ha inoltre aggiunto che gli operatori addetti al recupero dati lavorano già da un mese all’analisi.
All’epoca del sisma, tutti vissero momenti di suspance e paura nell’attesa della conferma della fusione del primo reattore e di tutte le possibili conseguenze che ne sarebbero derivate. Non si parlava che di inquinamento da radiazioni in quei giorni. Ed ora? Sembra che nessuno ne sia più spaventato. Sembra che la Tepco, con l’abile mossa della mala informazione, abbia fatto abbassare la guardia e abbia indotto tutti a ritenere il pericolo meno importante di quel che è, e cioè a detta degli esperti più ingente di quello di Chernobyl del 1986. In realtà sono danni impossibili da calcolare, probabilmente superiori ad una qualsiasi stima che oggi si possa fare.
Sarà comunque compito di una commissione, l’Aeia, l’Agenzia dell’Energia Atomica, stabilire più precisamente le condizioni della centrale e della zona circostante. I dati verranno raccolti fino al 2 Giugno e resi pubblici il 20 Giugno in una conferenza ministeriale della stessa Aeia a Vienna.