Galeotta fu la proposta del vicensidaco capitolino Mauro Cutrufo che, pressoché un paio d’anni orsono, disegnava a grandi linee l’idea di consentire ai veicoli due ruote di scorazzare liberamente sulle corsie preferenziali della città, di norma riservate a bus e taxi. La sperimentazione, avvalorata nella giornata di oggi, avrà durata di almeno tre mesi ed interesserà alcune delle zone più trafficate: Lungotevere Sangallo, viale Marconi, via Cristoforo Colombo e Largo di Torre Argentina per citare le maggiori.
I dati raccolti, tra critiche, eventuali disagi ed aspetti vantaggiosi, incideranno sulla probabile proroga della misura. Dovesse funzionare, la pratica potrebbe essere estesa al raccordo anulare che attraversa Roma, consentendo l’accesso ai motocicli sulle corse di emergenza in caso di code kilometriche. Intanto piovono a fiume le proteste dei tassisti, decisamente seccati dall’adesione all’iniziativa. Tanti quelli preoccupati dei risvolti negativi che la sperimentazione potrebbe causare da qui a pochi giorni: “Così andremo più lenti e si ridurrà la velocità dei nostri spostamenti – dichiara un tassista – a danno sia nostro che dei nostri clienti. Per non parlare poi dell’aumento del rischio incidenti. Gli scooter si muovono come pazzi, tagliano la strada e bisogna stare sempre attenti”.
Nevrastenica anche la risposta di Legambiente che, vistosamente intollerante alla misura, commenta così tramite Cristiana Avenali, portavoce della regione Lazio: “La cosiddetta sperimentazione per le preferenziali aperte alle moto è una trovata inutile ed ideologica che rischia comunque di danneggiare il trasporto pubblico e i motociclisti stessi. Questa proposta non è certo una soluzione credibile ai problemi di sicurezza stradale dei motociclisti, per i quali sarebbe più utile investire nel miglioramento della manutenzione del manto stradale e nella creazione di nuovi parcheggi, piuttosto che mettere a rischio l’incolumità mescolando modalità completamente diverse di spostamento”.