Bere due bicchieri di buon vino rosso a pranzo è salutare si dice. Così è sicuramente, ma è bene considerare altresì quanto rivelato da attente analisi di ricerca bio-medica. Recenti studi hanno difatti dimostrato quanto il costante consumo giornaliero di alcol possa in qualche modo interagire sull’insorgenza di patologie neoplastiche. L’analisi, condotta dal ‘Cancer Council of Australia‘, parla chiaro: nel 5,6 % dei casi, l’exploit canceroso pare essere spianato dall’assunzione, seppur contenuta, di alcolici di vario genere: due bicchieri di vino, due boccali di birra o anche due ciccherini di liquore parerebbero sufficienti.
Il rischio di incappare in situazioni che di piacevole hanno ben poco va in crescendo presso il popolo femminile, il cui tasso di incidenza sale fino a sfiorare il 22 % delle casistiche di cancro al seno. Un legame piuttosto forte che da qui a qualche tempo fa sarebbe stato anche solo difficile da concepire. Le responsabilità dell’alcol nel manifestarsi del cancro è fatto assai assodato dal momento che più della metà delle neoplasie (in fattispecie quelle interessate ad esofago, bocca ed intestino, ndr.) hanno forti correlazioni con il consumo di bevande ad alto tasso alcolemico.
Il direttore del Cancer Council, Ian Olver, si è così espresso in merito alla faccenda: ”Originariamente avevamo collegato l’alcol con forme relativamente rare come tumori al fegato, alla testa e al collo, ma i nuovi dati rivelano un legame diretto con forme molto comuni, come il cancro all’intestino e, con nostra sorpresa, il cancro al seno. Sappiamo che l’alcol interferisce con l’equilibrio degli ormoni femminili, quindi vi è un legame con il cancro al seno, ma non ci aspettavamo che fosse così alto”.