NAPOLI – Emessa nei confronti del boss di Cosa Nostra, Totò Riina, un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta sulla strage del rapido 904 del 23 Dicembre 1984, 15 furono i morti.
Già condannato in passato, con sentenza definitiva, il boss Pippo Calò, Riina è ora indicato come il mandante della strage.
Stamattina i carabinieri del Ros hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip di Napoli, Carlo Modestino su richiesta del pm della Dda, Paolo Itri e Sergio Amato, e del procuratore aggiunto Sandro Pennasilico.
Sarebbe emerso, inoltre, dall’inchiesta della Dda partenopea, che per la strage sarebbe stato utilizzato esplosivo dello stesso tipo adoperato per la strage del giudice Paolo Borsellino e di cinque agenti della scorta, in via D’Amelio.
La strage del rapido 904 fu la prima risposta di Cosa Nostra ai mandati di cattura relativi al maxi processo, emessi nel settembre 1984 dai giudici Falcone e Borsellino.
L’obiettivo di Riina, con questa strage, pare fosse di far apparire l’attentato come uno “strumento” politico sviando l’attenzione dello Stato dall’identificazione dei mandati della strage, è quanto ritengono i magistrati.
Matteo Morreale